Per anni ho cercato di ridurre la pasta e il riso nella mia dieta. Tutti mi dicevano che erano i peggiori nemici del metabolismo: facevano ingrassare, alzavano la glicemia, rallentavano ogni tentativo di dimagrire.
Ho provato a sostituirli con mille alternative, ma il risultato era sempre lo stesso: piatti tristi e sazietà che durava poco. Poi un giorno, per caso, parlando con un nutrizionista, ho scoperto un dettaglio che ha cambiato completamente il mio approccio a tavola. Non serviva rinunciare alla pasta, bastava raffreddarla.
Quando consumiamo un piatto di pasta appena scolata o un risotto fumante, l’amido contenuto al suo interno è in forma “libera”, ovvero altamente digeribile. Questo porta a un rapido aumento della glicemia e, di conseguenza, a una risposta insulinica altrettanto rapida. Nel giro di poche ore, quella stessa energia svanisce, lasciando spazio a un senso di fame improvviso o a un calo di energia. È proprio questo effetto a lungo termine che ha fatto etichettare pasta e riso come alimenti “nemici” nelle diete ipocaloriche o a basso indice glicemico.
Ma ciò che non tutti sanno è che lasciando raffreddare la pasta o il riso dopo la cottura, parte di quell’amido si trasforma in amido resistente. Questo tipo di amido non viene digerito subito nell’intestino tenue, ma arriva integro all’intestino crasso, dove si comporta più come una fibra che come uno zucchero. Il risultato? Minore impatto sulla glicemia, senso di sazietà più prolungato, miglior nutrimento per il microbiota intestinale. Studi pubblicati sul British Journal of Nutrition e sul European Journal of Clinical Nutrition hanno dimostrato che questa trasformazione può ridurre l’assorbimento calorico e migliorare la risposta insulinica, anche in soggetti con metabolismo rallentato.
La trasformazione dell’amido in forma resistente avviene progressivamente: dopo 12 ore in frigorifero, circa il 20-30% dell’amido è già cambiato; con 24 ore di riposo, il beneficio raggiunge il 40-50%. Questo effetto resta stabile per fino a 3 o 4 giorni, purché pasta o riso siano conservati in contenitori ermetici a 4°C.
C’è un altro dettaglio che non mi aspettavo: la pasta del giorno dopo è spesso anche più buona. Tiene meglio la cottura, assorbe meglio i condimenti, ha una consistenza più interessante. Lo stesso vale per il riso: saltato in padella, condito a freddo, trasformato in insalate colorate o piatti unici. Un gesto banale come raffreddare qualcosa che hai appena cotto può diventare un’abitudine strategica.
Ero convinta che per dimagrire bisognasse rinunciare, tagliare, semplificare. Invece ho capito che, a volte, basta solo raffreddare le convinzioni sbagliate.
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