Proteggere la pelle dal sole è fondamentale tutto l’anno: i consigli di un’esperta puntano però l’attenzione su un particolare importante.

La Dottoressa Anna López Ferrer, dermatologa dell’Ospedale della Santa Creu i Sant Pau di Barcellona, sottolinea a Nat Geo l’importanza cruciale della protezione solare non solo in estate, ma durante tutto l’anno.
Protezione solare e il fattore da non dimenticare
Con l’aumento delle temperature e l’arrivo della bella stagione, la specialista mette in guardia sui pericoli delle radiazioni ultraviolette e smentisce miti comuni, come l’idea di un’abbronzatura sana.
La Dott.ssa López Ferrer spiega che il tempo di esposizione sicura al sole senza protezione è estremamente limitato, spesso non più di 15 o 20 minuti. Superare questa soglia, nota come Dose Minima Eritematosa (DEM), causa già arrossamento e danni alla pelle, indipendentemente dal tipo di pelle. Inoltre, sottolinea che abbronzarsi implica sempre un danno cutaneo. L’abbronzatura è un meccanismo di difesa della pelle, che tenta di proteggersi scurendosi in risposta alle radiazioni UV. Ciò significa che la pelle ha ricevuto un impatto negativo, anche se non c’è una scottatura visibile.

Per la protezione quotidiana, la dermatologa raccomanda una combinazione di misure fisiche e l’uso di fotoprotettori. Le misure fisiche includono l’uso di cappelli, occhiali da sole per proteggere viso e occhi, e indumenti a maniche lunghe e pantaloni lunghi. Non tutti lo sanno, ma i colori scuri offrono una migliore protezione UV rispetto a quelli chiari. Per quanto riguarda i fotoprotettori, l’esperta consiglia di applicare una crema con SPF 50 o superiore ogni una o due ore, specialmente se si suda, si nuota o ci si asciuga con un asciugamano.
Il viso è identificato come la zona del corpo più vulnerabile ai danni solari, poiché è esposto costantemente e raramente viene coperto. Ciò è evidente nelle persone anziane, dove il viso e le mani spesso mostrano i segni più gravi di danni solari accumulati, incluse rughe, macchie e, la cosa più preoccupante, lesioni cancerose.
Il sole causa danni sia acuti che a lungo termine. Le scottature solari sono il danno acuto più comune, variando in gravità da arrossamento a vesciche. A lungo termine, l’esposizione solare contribuisce significativamente all’invecchiamento precoce della pelle, causando perdita di spessore, rughe e macchie. Inoltre, è un fattore principale nello sviluppo di tumori maligni della pelle. Sebbene il sole aiuti a produrre vitamina D, la quantità di esposizione necessaria per questo è minima.
L’intensità della radiazione solare varia considerevolmente a seconda di diversi fattori. La latitudine è fondamentale: più ci si avvicina all’equatore (paesi tropicali come Africa o Caraibi), maggiore è la radiazione UV. Anche l’altitudine influisce, aumentando la radiazione tra il 10% e il 12% per ogni 1.000 metri. Inoltre, fattori ambientali come l’acqua, la sabbia e la neve agiscono da riflettori, aumentando l’esposizione ai raggi UV. È fondamentale ricordare anche che le nuvole non bloccano completamente la radiazione ultravioletta; fino all’80% può attraversarle, il che significa che il rischio di scottature persiste anche nelle giornate nuvolose.